frase del momento:

voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida

(Afterhours - Voglio una pelle splendida)

sabato 22 dicembre 2007

adesso basta con Luttazzi, però

Cosa pensa ora di Daniele Luttazzi?

«Continuo a ritenere che sia molto bravo. E che sia possibile lavorare con lui quando aderirà a un patto professionale che qualsiasi impresa televisiva prevede».

(Antonio Campo Dall'Orto)

praticamente:

lunedì 17 dicembre 2007

Chiamasi diritti umani...

Questi video sono tratti da La Repubblica, sono video molto forti! La polizia in Egitto beccata a picchiare violentemente alcuni detenuti... AAA cercasi diritti!





sabato 15 dicembre 2007

a che punto siamo?

Riassunto delle puntate precedenti.
Siamo nella merda fin sotto il naso

Anteprima delle puntate successive.
Continuerà a salire.


Infatti è quello che si sta verificando.
È un continuo prenderci per il culo.

Dopo l’uscita del libro “La Casta”,che milioni di lettori hanno letto, e con le sue pagine si sono indignati per come si riescono a spendere i soldi pubblici, mentre la gente fatica ad arrivare a fine mese, loro continuano a dirci di stringere la cinghia. Ma non finisce qui.

La gente è stufa della politica, dei partiti, degli inutili dibattiti in tutti i salotti tv, (Vespa docet), delle sempre più banali frasi che i nostri hanno pronte per ogni evenienza. Si fa la lotta a chi sta più vicino al popolo, solo che ci stanno vicino si, ma da dietro e ogni distrazione è fatale.

I geni della politica di fronte a tutto questo allora si sono messi all’opera. Direte per trovare una soluzione ai nostri problemi? No ai loro.

Così è spiegato il verificarsi di tutti questi scioglimenti, unificazioni, cose rosse, cose bianche, (cose da pazzi). I più virtuosi invece hanno capito l’inghippo: la gente è stufa della politica? Rendiamola partecipe (virtualmente ovvio), ma come? Si saranno chiesti alcuni di loro…

“ma cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione…” (citando Amici miei). È semplice. Per rendere partecipi basta utilizzare parole come: “democratico” “popolo” “libertà”. È il gioco è fatto. E ci vengono a dire: il nuovo che avanza. La voglia di cambiamento dei cittadini. Tutti sappiamo non essere così. Basta guardare le facce dentro quei nuovi contenitori (perché altro non sono) sempre le stesse. Come può essere credibile il cambiamento, il rinnovamento di una classe politica ormai superata e fine a se stessa, se non si cambiano le persone che ci sono dentro? (È come se per rendere più bello un regalo bastasse cambiare l’involucro, se è una merda resta tale ve lo garantisco, superati i due secondi iniziali).

Non è possibile…

Sono le idee quelle che contano e dall’inizio dei tempi le idee viaggiano con le persone. Certo si può cambiare idea, questo è possibile, ma solo se c’è un confronto. Non mi sembra ci sia stato. Non l’ho visto e soprattutto non mi hanno invitato. Il confronto è sempre tra di loro. E sempre per le medesime cose, io sono più liberale di te, io sono più democratico di te, il comunismo, il berlusconismo. Sono tutti dei palliati. Ci sviano dai problemi più gravi. E allora la massa si immedesima nel salotto di Vespa. La colpa è dei comunisti se tutto va male, la colpa è del berlusconismo se tutto va male, voi mangiavate i bambini, la colpa è della legge elettorale e continuando su questo genere. La colpa è di tutti. Di tutta quella merda di gente che sta lì a mangiare alle nostre spalle. Che se ne frega altamente di tutto quello che c’è attorno… perché hanno fatto della politica non una passione o uno strumento per governare e fare qualcosa di buono per sé e per gli altri, ma solamente un business. Un lavoro (senza esagerare) a tempo pieno su come aggirare le leggi e trarne maggiore vantaggio possibile. Poi si arriva ad un punto, che ne so una tragedia, un fatto non trascurabile, magari anche il morto, e allora tutti a fare i benpensanti, in tv ovviamente, tutti a essere dispiaciuti, tutti dalla parte giusta, affinché queste cose non accadano più. Si propone una legge dura, vera, intransigente, poi ci si accorge che magari potrebbe funzionare e allora si ridimensiona, una spuntatina di qua e una di là. Si cambia qualche parola, se ne tolgono alcune altre, anche interi articoli, si vota e alla fine abbiamo un’altra inutile legge che va ad aggiungersi alle altre. Gli esempi sono stati evidenti nell’ultimo periodo. Costi della politica, la gente è infuriata. Riunione dei cervelloni, facciamo una legge subito (da sottolineare l’urgenza) dopo discussioni e dibattiti eccola. L’annuncio era quello di una svolta, i costi dovevano essere dimezzati, una vittoria. Poi si vota, si ritaglia, si lavora di lima e alla fine…niente. Il taglio dei costi della politica ci sarà (forse) ma dalla prossima legislatura. Ah bene. Il problema è questo. È una politica che non pensa al futuro ma solo all’immediato. Ognuno per se. Quanto posso tirarci fuori? Ieri c’era un articolo di Stella-Rizzo sui costi delle pubbliche amministrazioni. Medesima cosa per l’immigrazione, problema spinoso, con gli scontri tra gli intransigenti e i tolleranti. Si propone una legge, poi si stravolge tutto e si vota. Sarà anche inutile ma poi si potrà dire: noi l’abbiamo fatta. Ci vogliono soluzioni, cazzo se ci vogliono. Intanto i tir scioperano, per i loro giusti motivi, facendo sentire la loro voce, tutto si blocca, l’Italia ferma come i loro camion e alla fine il peggio (rincari previsti per tutte le merci) tocca ai normali cittadini, gli stessi che continuano a morire nelle fabbriche e nei cantieri…basta.

venerdì 14 dicembre 2007

Un bel regalo sotto l'albero...


Una splendida notizia dal fronte giustizia...l'11 dicembre scorso la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal governatore della Sicilia Salvatore Cuffaro per legittimo sospetto, nell'ambito del processo sulle presunte "talpe" alla Direzione distrettuale antimafia in cui è imputato, e che pertanto resterà a Palermo. Per cercare di procrastinare la sentenza e trasferire il processo in altra sede, gli avvocati di "Don Vasa Vasa" avevano azzardato la carta del legittimo sospetto, puntando il dito contro le spaccature della procura di Palermo. Il governatore, ricordo, è imputato di favoreggiamento a Cosa Nostra e rivelazione di notizie riservate, e per questi capi d'accusa sono stati chiesti 8 anni di carcere. Che la procura palermitana sia spaccata al suo interno non è certo una novità, lo si è sempre saputo, sin dai tempi di Falcone e Borsellino (e poi di Caselli e Caponnetto) sono state avanzate numerose denunce sulle numerose storture e brutture della giustizia siciliana. Non è un puro caso che il seme della discordia e della diatriba intestina fu l'iscrizione di Belzebù Andreotti nel registro degli indagati...
Ad ogni modo, l'arringa finale dell'avvocato difensore Mormino è fissata per il 17 dicembre; e tra il 18 e il 20 dello stesso mese dovrebbe essere pronunciata la sentenza che potrebbe cambiare il volto della Sicilia. Se dovesse essere condannato Don Totò si dimetterà dalla carica di Presidente della Regione , come lui stesso ha dichiarato più e più volte in innumerevoli interviste.
Tutto ciò mi fa ben sperare...sta arrivando il Natale e come regalo vorrei vedere Cuffaro sbattuto dietro le sbarre insieme ai suoi simili. Che bel regalo sarebbe! Mancano pochi giorni e l'ansia comincia a salire, da lì a poco la Sicilia potrebbe ritrovare nella condanna al suo Presidente il proprio riscatto, purtroppo sopito da anni di mala politica...non so se si tratti di una speranza o di un'illusione, purtroppo il confine tra le due è molto sottile. Non mi resta altro che incrociare le dita e parlare parlare parlare!

Scusate ma si trattava di un sogno, durato proprio poco...è stato pianificato un nuovo programma in quanto la discussione dei difensori impegnati nelle ultime arringhe si protrarrà ancora per due o tre udienze.
E' saltato così il calendario già previsto per la fase finale del processo. I giudici della terza sezione del tribunale, presieduta da Vittorio Alcamo, non potranno ritirarsi in camera di consiglio, come previsto, il prossimo martedì 18 dicembre, perché quella udienza sarà ancora dedicata alla discussione. Tutto rinviato a Gennaio. Me l'aspettavo, non poteva essere così bello!!!!

sabato 8 dicembre 2007

Dopo il bentornato, l'arrivederci.

Luttazzi sospeso da La7. La decisione, arriva ufficialmente solo dopo la replica di Giovedì andata in onda senza che nessuno avesse da ridire, con una motivazione a dir poco singolare: una battuta che aveva come protagonista Giuliano Ferrara.
Questa la battuta incriminata:
“Pensa a Giuliano Ferrara dentro una vasca da bagno con Berlusconi e Dell’Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta. Va già meglio, no?”

Arrivederci Luttazzi.......speriamo!

venerdì 7 dicembre 2007

In odore (nauseante) di Crisi...

Dopo la travagliata fiducia votata ieri in Senato sulla sicurezza, passata grazie al voto favorevole di Cossiga, oggi i vip(s) della maggioranza si sono dati all'opinionismo dell'accaduto. Dall'alto del suo Olimpo il "clemente" deus Mastella tuona: "Se non viene ritirato l'emendamento sull'omofobia sarà crisi di governo", ed anche "L'esperienza politica di questo governo finisce qui e rimarremo formalmente nel governo fino a fine anno, solo per votare la Finanziaria ed evitare l'esercizio provvisorio" (grazie Masty).
Di opinioni più forti e marcate si fascia la senatrice Binetti, la miss dal cilicio d'oro, che ha votato contro al maxiemendamento che conteneva fra l'altro una norma sulla punibilità delle discriminazioni contro le tendenze sessuali. I "temi" che hanno portato Paola Binetti a una decisione tanto drastica, erano rappresentati da un riferimento all'art. 13 del trattato di Amsterdam, un "innocente" documento europeo che stabilisce, tra l'altro, principi universalmente condivisi contro le discriminazioni per sesso e religione. All'idea, quasi kafkiana ma estremamente meravigliosa ed affascinante, di vedere il suo Papa e tutta la sua santissimissima Chiesa ideologicamente accusati di discriminazione sessuale la senatrice, armata di ceci e cilicio, vota contro la sua coalizione. Paola tu si che sei l'apostolo(a) di Dio, no gli altri due teodem (scellerati e peccatori) del Pd che hanno votato a favore.
Cara senatrice, mi piacerebbe sapere qual è stato il suo stato d'animo quando ha saputo ieri della morte di Makwan Moloudzadeh, 21 anni, giustiziato in Iran per il "presunto stupro" di un 13enne nel 99, quando lo stesso Makwan sodomita, gay, peccatore, blasfemo ed irrimediabilmente condannato alle pene dell'inferno, ne aveva 13... Vorrei sapere se ha provato disgusto, incazzo o angoscia nel sapere che giovani ragazzi vengono uccisi per ragioni del genere!
L'emendamento che ha fatto scattare la ciliciana senatrice sull'attenti introduceva norme anti-razzismo (con la previsione di condanne alla reclusione fino a tre anni) per combattere discriminazioni "fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali". Sia mai, vade retro Satana!
Sul versante prettamente politico un'altra frecciata nei confronti del proprio governo giunge da Di Pietro che dichiara: "Piaccia o no, dopo il voto di fiducia di ieri al Senato la maggioranza politica non c'è più, di questo va preso atto".
Eh si caro ministro, purtroppo o per fortuna, è la santa verità...la maggioranza politica non c'è più, ma d'altronde non c'è mai stata!

P.s. Chissà cosa troverà la Binetti sotto l'albero di Natale...pensare ad un altro cilicio mi sembra scontato e poco originale...secondo voi?

mercoledì 5 dicembre 2007

Scimpanzè matematico


Straordinario esperimento: dopo aver visto una serie di cifre per 0,2 secondi, le scimmie riescono a ricostruirne l'ordine, gli esseri umani no.

Lo studio è stato condotto dal Primate Research Institute all'univeristà di Kyoto e ha confrontato scimpanzè di cinque anni con studenti di college.
Questo esperimento ha fatto cadere un certezza degli osti, sicuramente Cuffaro non è un primate lo avevamo sopravalutato.

domenica 2 dicembre 2007

Bentornato Luttazzi!

Ormai stufo della televisione di questi tempi, avevo perso la speranza di trovare qualcosa di interessante che mi incollasse al piccolo schermo, che mi facesse perdere la cognizione del tempo.

Non mi succedeva dalla gita di quinto liceo quando scoprimmo quel canale porno in chiaro spagnolo. E cosi ormai abbattuto stavo quasi per spegnerla , anche con l’istinto di buttarla dalla finestra, ma mi sembrava abbastanza poco plateale e poco cinematografico visto che abito al piano terra. E anche e soprattutto perché l’ho pagata io. Così girando tra i canali, in cerca di qualcosa che potesse allietare il mio sabato sera, reso ancora più grigio dal pareggio deludente del milan, mi imbatto nel prologo del programma di Decameron. Non ero rimasto entusiasta delle prime puntate, questo lo devo dire, trovando molto surreali e noiose quelle gag fatte da attori quasi sconosciuti, ma Luttazzi è sempre Luttazzi (sicuramente migliore di tutta quella merda giornaliera che passano, anzi non c’è da fare nemmeno il paragone) mi sono detto e ho deciso di rimare sul canale.

Mai scelta fu migliore. Lo spettacolo è stato uno spettacolo nel vero senso della parola, il caro Daniele è ritornato al monologo, quello che lo aveva caratterizzato in questi anni di assenza dalla televisione, con la sua satira pungente, senza mezzi termini, senza paura, con nomi e cognomi.

Lo show raccontava di una sua ipotetica tourné in Iraq con cotanta presenza cartonata di,nientepopodimenochè, Giancarlo Giannini, Raul Bova, Aida Yespica, Alena Seredova e la mai dimenticata dai camionisti Manuela Arcuri, dinocciolando qua e là notizia e cifre di una guerra insensata e assurda. Notizie che i giornali e i cosiddetti telegiornali non riportano e nemmeno si sognano di farlo, che non si sa mai. Incollato letteralmente al televisore pendevo dalle labbra di Luttazzi, ridendo come un pazzo alle sue battute e alle suoi riferimenti sessuali sul pornografico, magari per qualcuno volgari ma mai fuori luogo, che solo lui è capace di fare. Stregato quasi dalla sua mimica facciale e dalla sue smorfie, e indignato per quelle verità che troppi si ostinano a tacere. Lo show è stato piacevole, lineare e scorrevole, mai noioso per tutto il tempo. Luttazzi è tornato. Alla grande, sembrava come se avesse messo da parte il risentimento personale delle prime puntate, come se avesse detto adesso facciamo sul serio, sparando a zero su Bush & co. Sul nostro governo, e sulla presenza dei nostri militari in una terra che non ci appartiene, in una guerra che non ci appartiene. E rilevando loro: “ragazzi non so se qualcuno ve l’ha detto, ma siete in guerra”. Questa è la satira, né più né meno, quella che ti fa ridere ossessivamente e ti fa indignare con la stessa intensità, in un gioco quasi perverso. Quella che non ha paura. Quella che ci manca in questo paese. Tutto il resto è niente, è solo far finta (di fare satira). Alla fine, qualche secondo di silenzio, quasi primo piano di Luttazzi e una sola frase, ma significativa come un trattato di mille pagine: “Oh ragazzi, basta guerre eh…” ma la trasmissione non finisce, continua con la sigla, come se fosse una normale appendice, o una parte integrante della stessa, un corredo perfetto, una copertina di chiusura adeguata, il video strampalato e intrigante della quasi struggente e malinconica “money for dope”, fine. Amaro in bocca…

Bentornato Daniele.

E grazie.

danieleluttazzi.it

P.S: potete rivedere la puntata in replica nei prossimi giorni sempre su la7, da non perdere.


********Aggiornamento post:
La replica della puntata è prevista giovedi alle 24 su la7. Non riperdetela!!

sabato 1 dicembre 2007

Il valore di una vita!




Le immagini che seguono sono estremamente dure, però riteniamo doveroso mostrarle, perché fatti così gravi non devono passare inosservati. Il mondo deve sapere, la gente deve essere informata di quanto accade in Cina, di come possa disumanamente divenire normalità il disprezzo per la vita. Una bimba appena nata giace morta sotto il bordo del marciapiedi, nella totale indifferenza di coloro che passano.
La piccina è solo un'altra vittima della politica crudele del governo cinese che pone il limite massimo di un solo figlio nelle città (due nelle zone rurali), con aborto obbligatorio.
La neonata fa parte delle oltre 1000 bambine abbandonate appena nate ogni anno, in conseguenza della politica del governo cinese. In Cina, molti ritengono che le bambine siano spazzatura.
Il governo della Cina, il paese più popoloso del mondo con 1,3 miliardi di persone, ha imposto la sua politica di restrizione della natalità nel 1979. I metodi usati però causano orrore e sofferenza: i cittadini, per il terrore di essere scoperti dal governo, uccidono o abbandonano i propri neonati.
Ufficialmente, il governo condanna l'uso della forza e della crudeltà per controllare le nascite; però, nella pratica quotidiana, gli incaricati del controllo subiscono tali pressioni allo scopo di limitare la natalità, che formano dei veri e propri 'squadroni dell'aborto'. Questi squadroni catturano le donne 'illegalmente incinte' e le tengono in carcere finché non si rassegnano a sottoporsi all'aborto.
In caso contrario, i figli 'nati illegalmente' non hanno diritto alle cure mediche, all'istruzione, né ad alcuna altra assistenza sociale. Molti padri vendono i propri 'figli illegali' ad altre coppie per evitare il castigo del governo cinese.
Essendo di gran lunga preferito il figlio maschio, le bambine rappresentano le principali vittime della limitazione delle nascite. Normalmente le ragazze continuano a vivere con la famiglia dopo del matrimonio e ciò le rende un vero e proprio un peso. Nelle regioni rurali si permette un secondo figlio, ma se anche il secondo è una femmina, la cosa rappresenta un disastro per la famiglia. Secondo i dati delle statistiche ufficiali, il 97,5% degli aborti è rappresentato da feti femminili.
Il risultato è un forte squilibrio di proporzioni fra popolazione masch ile e femminile. Milioni di uomini non possono sposarsi, da ciò consegue il traffico di donne. L'aborto selezionato per sesso sarebbe proibito dalla legge, però è prassi comune corrompere gli addetti per ottenere un'ecografia dalla quale conoscere il sesso del nascituro. Le bambine che sopravvivono finiscono in precari orfanatrofi. Il governo cinese insiste con la sua politica di limitare le nascite e ignora il problema della discriminazione contro le bambine.

Alla fine, un uomo raccolse il corpo della bambina, lo mise in una scatola e lo gettò nel bidone della spazzatura.