Riassunto delle puntate precedenti.
Siamo nella merda fin sotto il naso
Continuerà a salire.
È un continuo prenderci per il culo.
Dopo l’uscita del libro “La Casta”,che milioni di lettori hanno letto, e con le sue pagine si sono indignati per come si riescono a spendere i soldi pubblici, mentre la gente fatica ad arrivare a fine mese, loro continuano a dirci di stringere la cinghia. Ma non finisce qui.
La gente è stufa della politica, dei partiti, degli inutili dibattiti in tutti i salotti tv, (Vespa docet), delle sempre più banali frasi che i nostri hanno pronte per ogni evenienza. Si fa la lotta a chi sta più vicino al popolo, solo che ci stanno vicino si, ma da dietro e ogni distrazione è fatale.
I geni della politica di fronte a tutto questo allora si sono messi all’opera. Direte per trovare una soluzione ai nostri problemi? No ai loro.
Così è spiegato il verificarsi di tutti questi scioglimenti, unificazioni, cose rosse, cose bianche, (cose da pazzi). I più virtuosi invece hanno capito l’inghippo: la gente è stufa della politica? Rendiamola partecipe (virtualmente ovvio), ma come? Si saranno chiesti alcuni di loro…
“ma cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione…” (citando Amici miei). È semplice. Per rendere partecipi basta utilizzare parole come: “democratico” “popolo” “libertà”. È il gioco è fatto. E ci vengono a dire: il nuovo che avanza. La voglia di cambiamento dei cittadini. Tutti sappiamo non essere così. Basta guardare le facce dentro quei nuovi contenitori (perché altro non sono) sempre le stesse. Come può essere credibile il cambiamento, il rinnovamento di una classe politica ormai superata e fine a se stessa, se non si cambiano le persone che ci sono dentro? (È come se per rendere più bello un regalo bastasse cambiare l’involucro, se è una merda resta tale ve lo garantisco, superati i due secondi iniziali).
Non è possibile…
Sono le idee quelle che contano e dall’inizio dei tempi le idee viaggiano con le persone. Certo si può cambiare idea, questo è possibile, ma solo se c’è un confronto. Non mi sembra ci sia stato. Non l’ho visto e soprattutto non mi hanno invitato. Il confronto è sempre tra di loro. E sempre per le medesime cose, io sono più liberale di te, io sono più democratico di te, il comunismo, il berlusconismo. Sono tutti dei palliati. Ci sviano dai problemi più gravi. E allora la massa si immedesima nel salotto di Vespa. La colpa è dei comunisti se tutto va male, la colpa è del berlusconismo se tutto va male, voi mangiavate i bambini, la colpa è della legge elettorale e continuando su questo genere. La colpa è di tutti. Di tutta quella merda di gente che sta lì a mangiare alle nostre spalle. Che se ne frega altamente di tutto quello che c’è attorno… perché hanno fatto della politica non una passione o uno strumento per governare e fare qualcosa di buono per sé e per gli altri, ma solamente un business. Un lavoro (senza esagerare) a tempo pieno su come aggirare le leggi e trarne maggiore vantaggio possibile. Poi si arriva ad un punto, che ne so una tragedia, un fatto non trascurabile, magari anche il morto, e allora tutti a fare i benpensanti, in tv ovviamente, tutti a essere dispiaciuti, tutti dalla parte giusta, affinché queste cose non accadano più. Si propone una legge dura, vera, intransigente, poi ci si accorge che magari potrebbe funzionare e allora si ridimensiona, una spuntatina di qua e una di là. Si cambia qualche parola, se ne tolgono alcune altre, anche interi articoli, si vota e alla fine abbiamo un’altra inutile legge che va ad aggiungersi alle altre. Gli esempi sono stati evidenti nell’ultimo periodo. Costi della politica, la gente è infuriata. Riunione dei cervelloni, facciamo una legge subito (da sottolineare l’urgenza) dopo discussioni e dibattiti eccola. L’annuncio era quello di una svolta, i costi dovevano essere dimezzati, una vittoria. Poi si vota, si ritaglia, si lavora di lima e alla fine…niente. Il taglio dei costi della politica ci sarà (forse) ma dalla prossima legislatura. Ah bene. Il problema è questo. È una politica che non pensa al futuro ma solo all’immediato. Ognuno per se. Quanto posso tirarci fuori? Ieri c’era un articolo di Stella-Rizzo sui costi delle pubbliche amministrazioni. Medesima cosa per l’immigrazione, problema spinoso, con gli scontri tra gli intransigenti e i tolleranti. Si propone una legge, poi si stravolge tutto e si vota. Sarà anche inutile ma poi si potrà dire: noi l’abbiamo fatta. Ci vogliono soluzioni, cazzo se ci vogliono. Intanto i tir scioperano, per i loro giusti motivi, facendo sentire la loro voce, tutto si blocca, l’Italia ferma come i loro camion e alla fine il peggio (rincari previsti per tutte le merci) tocca ai normali cittadini, gli stessi che continuano a morire nelle fabbriche e nei cantieri…basta.
3 commenti:
C'è sempre qualche posto in cui buttare un po' di denaro.
Dal vertice alla base tutti magnano.....
beh ragazzi, non basta cambiare nome. almeno non per tutti. Faccio un esempio dalla nostra parte. Può chiamarsi pure Democratico e avere un leader scelto democraticamente, ma dentro ci stanno i teo-dem e Fioroni. Per cui io non li voto.
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