frase del momento:

voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida

(Afterhours - Voglio una pelle splendida)

sabato 14 aprile 2007

Cinesi in Italia...forse?!?

Corteo con bandiere, cariche della polizia, feriti, auto distrutte. La rivolta di circa trecento cinesi è scoppiata nella piccola "Chinatown" di Milano nella zona di via Sarpi. I disordini sono scoppiati intorno alle 13 quando la polizia ha multato una commerciante cinese. La protesta della donna, molto veemente, ha scatenato una reazione violenta da parte dei connazionali accorsi. Rapidamente, la protesta si è trasformata in una specie di guerriglia urbana con cariche e contrattacchi che è durata un paio d'ore. Un primo bilancio degli scontri è di 5 feriti tra i manifestanti cinesi mentre il vice sindaco Riccardo De Corato ha dichiarato che sono 14 i vigili rimasti feriti. Nove di loro sono ricoverati al Fatebenefratelli, 3 in radiologia mentre 6 sono stati medicati. Altri quattro poliziotti risultano contusi.


Fonti Repubblica.it

I commenti che si possono fare leggendo questa notizia sono di 2 tipi :
1)Questi cinesi non rispettano le regole e vogliono impadronirsi delle nostre città, e se hanno tanta voglia di protestare che vadano in piazza Tienanmen se ne hanno il coraggio e se glielo consentono.
2)Non è giusto reprimere una comunità tranquilla, laboriosa e che paga le tasse come quella cinese, e se anche noi venissimo trattati così nel paese in cui stiamo cercando di costruirci un futuro?

Ma aldilà dei commenti che si possono fare e che nascono da una diversa visione della vita e della società, ciò che principalmente si dovrebbe fare una volta letta o sentita la notizia è chiedersi il perché sia successo ciò.
Tutto nasce dalle tensioni presenti nelle varie Chinatown (ciò che è successo ieri a Milano può succedere benissimo domani a Roma o Bologna ecc.) tra la comunità cinese (cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni) e quella italiana, le tensioni affiorano principalmente a causa della chiusura della comunità cinese,che non cerca di integrarsi, non si adatta ma cambia le cose, non interagisce con le istituzioni italiane, praticamente sono dell’isole di Cina. Si tratta di comunità con le proprie regole, molto organizzate , con i propri supermercati, le proprie farmacie( illegali), i propri ospedali(anch'essi illegali), i propri dottori(che spesso non lo sono),con giornali, con spazi televisivi ecc. ecc., sono delle vere e proprie città nelle città in cui tu Milanese, tu bolognese, tu romano ecc. ti senti a disagio e osservato anche se paradossalmente sei in un quartiere della tua città.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

CINESI SE VI PIGLIO ,....NE PALIAMO

Anonimo ha detto...

I commenti che possono scaturire da questa notizia possono essere ben più di due..

Anzitutto i fatti: circa un mese fa il "CorSera" (se non ricordo male) ha dedicato un suo articolo alla comunità cinese di Via Sarpi a Milano, intitolandolo "la guerra dei carrelli". Per evitare di allungare troppo il commento, scrivo il link da cui attingere la notizia che fa da sfondo al caso di cronaca:

http://www2.unicatt.it/pls/unicatt/mag_gestion_cattnews.vedi_notizia?id_cattnewsT=7569

I Cinesi sono molto pragmatici, bisogna dire.
Tra le comunità migratorie sono quelli che non "sgarrano" mai: permesso di soggiorno sempre a posto, pagamento delle tasse fino all'ultimo centesimo. Il loro radicamento è frutto di una tecnica ormai consolidata e del tutto legale: si presentano dai titolari di bottega, gliela comprano "cash" con un surplus di denaro a cui ovviamente il commerciante non rinuncia, e proseguono in modo identico occupando determinate zone di una città.
L'autore del post (a proposito, visto che siete 4 sarebbe buona norma firmarvi alla fine del post per capire chi di voi è l'autore) ha perfettamente ragione quando nota che la comunità cinese è la più chiusa di tutte. Non cercano integrazione, si occupano solo di essere a posto con la legge e per il resto fanno comunità a sè. Per chi non lo sapesse, sono talmente "chiusi" che quando muoiono non vengono seppelliti in Italia, ma i loro cadaveri vengono imballati su navi da trasporto in celle frigorifere con destinazione il loro paese natale in Cina. Pratica vietatissima per tutta una serie di leggi, in primo luogo per esigenze sanitarie e di igiene. Questo venne scoperto casualmente, quando in un porto accidentalmente si aprì un container e caddero decine di cadaveri congelati.
C'è da dire anche che la prima generazione di immigrati non riesce (e non ambisce) ad arrivare all'integrazione: questo compito viene assolto dalla seconda generazione, dai figli cresciuti in Italia che frequentano le scuole assieme agli Italiani, che imparano la lingua, gli usi, le consuetudini, e così pian piano la fusione avviene.
Quello che interessa ai cinesi è fare soldi (ripeto, sono dei grandissimi lavoratori e sono gente molto pragmatica): quando hanno capito che, nell'applicazione dei regolamenti comunali, c'era disparità tra loro e gli Italiani, e di fronte all'ipotesi che il comune di Milano intende fare di via Sarpi un'isola pedonale, chiudendo così la via al transito di auto, si sono incazzati.
Incazzati nel modo più sbagliato, con l'uso della forza e della violenza. E' certo un segnale di esasperazione, ma da condannare assolutamente.
Per queste ragioni non credo affatto che le tensioni sviluppatesi a Milano potrebbero succedere nelle altre Chinatown d'Italia, semplicemente perchè a loro interessa non avere problemi. A loro interessa fare affari e soldi. Capisco come si possano sentire i residenti italiani nelle chinatown, si sentiranno stranieri in patria, ma questo dipende sia da un processo d'immigrazione a cui l'Italia sta facendo difficilmente abitudine, sia dagli stessi nostri connazionali che di fronte ai loro soldi vendono le loro attività.
Tutto legale, beninteso.
Per quanto possa valere la mia esperienza, sono passato più volte da via Sarpi a Milano, e non mi sono sentito affatto a disagio. Anzi, la Chinatown di Milano è molto più piccola di altre, quella di Londra ad esempio. Bisogna farci l'abitudine. Chissà come doveva apparire agli abitanti di New York la nostra "Little Italy" degli inizi del '900, ed oggi è invece parte integrante di New York e nessuno ci fa più caso.
La storia, dunque, si ripete, solo che avviene in casa nostra.
E' solo questione di farci l'abitudine.

...

Anonimo ha detto...

http://www2.unicatt.it/pls/unicatt/
mag_gestion_cattnews.vedi_notizia?
id_cattnewsT=7569

ho dovuto "spezzare" il link perchè nel commento non si riesce a visualizzare.

Emilia ha detto...

Per inserire il sito Linkato nei commenti leggete questo commento sul blog di Porcelain che gentilmente lo spiegò a me...
vi può tornare utile...

Osteria dei Satiri ha detto...

x emilia:grazie molto utile!!

x ... :per ciò che riguarda il discorso sui commenti io non ho detto che sono 2 i commenti che si possono fare, ma che possono essere di 2 tipi, cioè nel commentare si possono seguire 2 linee di pensiero, il tuo segue la linea di pensiero n°2.
Non sono d’accordo nel dire che i cinesi "non sgarrano mai" seguire la legge non è solo pagare le tasse o avere il permesso di soggiorno, i misteri della comunità cinesi sono tanti un lo hai citato tu stesso, e poi ti sei mai chiesto da dove arrivano i soldi per poter pagare, spesso con delle cifre fuori mercato, le attività che acquistano dagli italiani, considerando poi che i cinesi che arrivano in Italia sono per la maggior parte dei contadini provenienti da posti sperduti della Cina, il mistero si infittisce ancora di più. Poi farmacie illegali, case trasformate in ospedali dove si arriva addirittura ad operare, senza seguire le pur minime norme igieniche, le prostitute cinesi schiavizzate ecc. Con ciò non voglio dire che i cinesi sono dei mostri (attenzione!) ma che sicuramente non sono dei santi (logicamente senza fare di tutta l’erba un fascio), la loro più grande abilità è la discrezione.
Tu scrivi “è solo questione di farci l’abitudine”, bho!?! Forse si forse no, ma di sicuro loro non cercano di abituarsi a noi.
Per ciò che riguarda la firma del post abbiamo deciso di non firmarli, comunque è ottima (non buona) norma firmare i commenti x sapere con chi ci relazioniamo (chi commenta sa con chi si relaziona cioè l’osteria dei satiri rappresentata da 4 persone ben precise).
Ciao Calogero

Anonimo ha detto...

@calogero: mi pare chiaro che anche i cinesi delinquino, ho scritto solo che non "sgarrano" per quanto riguarda quelle regolarità formali che potrebbero intralciare la loro attività economica. Non sono dediti a episodi di microcriminalità spicciola, tipo furti, rapine, scippi.

Ribadisco che i tipi di commenti sono ben più di due.
Ne vuoi altri due?

* Questo avviene per colpa della politica migratoria attuata dall'Italia

* Ma com'è possibile che le forze dell'ordine non siano riuscite a prevenire cosa covava in Via Sarpi?

Per quanto riguarda le cifre fuori mercato, so benissimo ed infatti nel commento ho parlato di "surplus" che non dispiace affatto ai negozianti che vendono. Non sono scemo ed immagino da dove provengano quei soldi, ma sai come dice il proverbio latino, "pecunia non olet"...

I cinesi non sono dei mostri e non sono dei santi nè più nè meno di qualcun altro: sono persone, alcune buone altre cattive.

Tu dici "di sicuro loro non cercano di abituarsi a noi". E' vero, ma è anche vero che quasi nessuno di noi fa qualcosa in prima persona per accoglierli ed aiutarli ad integrarsi. Tu fai qualcosa? Io no.
Pensa: sei una persona timida e sei ad una festa dove non conosci nessuno. Se non viene nessuno a presentarsi e ad introdurti nel nuovo ambiente, non dico che da solo non ce la farai, ma sicuramente ci metterai il doppio del tempo perchè l'ambiente non ti ha aiutato e dunque devi pensare a far tutto da solo.

Ma a me quello che interessava di più è capire cosa pensi, se credi che questi dissidi capiteranno di nuovo per via della chiusura della comunità, o se sono accaduti perchè gli Italiani hanno intralciato i loro affari, e non è dunque un problema di chiusura e/o d'integrazione.


Per quanto riguarda la questione identità:
Su internet non si chiede la carta d'identità, internet fa dell'anonimato uno dei suoi pilastri (prova ne sia che ogni piattaforma di blog prevede l'anonimato sia di chi scrive che di chi commenta). I nickname su internet nascono per questo appunto, non trovi? Ad ogni modo il fatto di mettere 4 foto non significa che io per questo possa dire di conoscervi :-/
Se tuttavia proprio ci tieni a che io abbia un nome e cognome, che ti devo dire, chiamami pure Mario Rossi :-)

Anonimo ha detto...

per mario rossi!!
e bravo Mario Rossi,non immagini quante volte ho provato a spiegare agli "osti" che l'anonimato è tipico di internet e che non è un nome a fare la differenza,ma le parole che si scrivono,un nome è facile da trovare(certo tu potevi sforzarti un pò di più!!),le parole non sempre!No comment sui cinesi!!

Anonimo ha detto...

FUORI TEMA
Decido finalmente di entrare nella vostra OSTERIA, sperando di sorseggiare del buon vino!
Le premesse non mancano e tutto lascia intendere che ne valga la pena.
Voglio (che parole forti...) "frequentarvi" d'ora in poi....ORA POSSO, qualcuno capirà e proverà tenerezza!!!
In attesa che mi salti in mente qualcosa di utile, sensato e stimolante da comunicarvi o proporvi, fatemi ubriacare voi di Buon Vino Rosso!
Bacio le mani(e Giuseppe "il biondo"),
Daniela.

Osteria dei Satiri ha detto...

x Mario Rossi:continuo con la tua metafora della festa.se andassi a una festa e mi portassi un gruppo di miei amici, creandomi un mio ambiente e facendomi i cazzi miei senza calcolare minimamente coloro che hanno organizzato la festa(che non conosco) tranne per i bisogni che mi fanno comodo(ma quanto si mangia?,cosa c'è da bere? , possiamo cambiare la musica?). Ti sembrerebbe giusto?

cmq secondo me tutto nasce a causa della non integrazione che di conseguenza crea diffidenza

per ciò che riguarda l'anonimato nessuno ha cercato di obbligarti,ma se uno non ha niente da nascondere può firmare tranquillamente un commento, l'anonimato spesso è simbolo di vigliaccheria ma non sarà sicuramente il tuo caso.Comunque non mi và di approfontire questo discorso, hai ragione tu!

Anonimo ha detto...

Non seguo la metafora: a cosa corrisponde in termini reali il fatto di calcolare gli organizzatori della festa solo per i loro bisogni?

Questione anonimato [e spero di chiuderla qui :-) ] : non mi hai mai obbligato, tu mi hai fatto presente che è una questione di etichetta. Io resto anonimo, ma non per vigliaccheria: sarei vigliacco se approfittassi dell'anonimato per offendervi o calunniarvi, mentre finora ho partecipato a questo blog per scambiare opinioni in modo non offensivo: mi siete simpatici!
grazie a valeria per avermi compreso, e hai ragione, suona troppo scontato: tornerò ai miei puntini di sospensione :-p

Osteria dei Satiri ha detto...

significa calcolare le istituzioni italiane solo nel momento in cui si ha bisogno di licenze, permessi ecc.

comunque per quel che riguarda l'anonimato "hai ragione tu" era sincero,però non ne capisco il motivo.

Anonimo ha detto...

Capito.
Beh in questo caso bisogna specificare come la festa non sia a pagamento, e che le bibite e il cibo vengono pagati adeguatamente, per cui, anche se sono taciturni, conviene invitare questi gruppi alle feste :-p

Osteria dei Satiri ha detto...

punti di vista!!!

Anonimo ha detto...

Beh come ogni cosa :-)

Di solito gli italiani sono dei grandi organizzatori di feste (= non siamo xenofobi), e poi c'è da aggiungere che se non vengono nuove persone alle feste, gli organizzatori possono chiudere baracca (= essendo in denatalità abbiamo bisogno di forza lavoro che ci paghi le pensioni, altrimenti il sistema crolla). Ovviamente ci si prova ad invitare solo gente seria,ma quando apri le porte purtroppo per statisitica qualche imbucato che fa casino scappa sempre :-/

Buona Domenica!

Anonimo ha detto...

Calogero sei grandioso!ma dove 6 finito è da un sacco di tempo che non ti vedo?baci, a.

Porcelain ha detto...

OFF TOPIC:
Penso che firmare i commenti non serva a capire l'identità di chi scrive (nome,cognome,indirizzo...) ma semplicemente capire chi (ed anche quanti!) sono i lettori che seguono il blog e partecipano attivamente.
Un modo per tenere "traccia" dei vari interventi, per "contestualizzare" anche tali commenti...
Spero di essere riuscito a chiarire il mio pensiero al riguardo!

IN TOPIC:
Purtroppo ho poco tempo per dissertare sull'argomento, ma mi trovo abbastanza d'accordo con voi. La situazione è complessa, molto! Sono numerosi gli aspetti da tenere in considerazione (molti li avete enunciati) e a seconda di ciò a cui si guarda i cinesi (ed in generale qualsiasi comunità di immigrati in Italia) possono essere visti come angeli o come diavoli!
Una cosa è certa: anche in questo caso si sente la mancanza di Istituzioni forti in grado di gestire nella giusta maniera la questione...

Porcelain

Anonimo ha detto...

ora pure le baby gang cinesi, ke pure sparano!!!