frase del momento:

voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida

(Afterhours - Voglio una pelle splendida)

sabato 28 aprile 2007

Politica ma quanto mi costi 2!

Ieri per caso a tarda sera mi sono imbattuto nello speciale tg1, mi sembra tv7, o qualcosa del genere. Il conduttore era il direttore Gianni Riotta, mi sono fermato un attimo a guardarlo perchè c'era Benigni, e si sa, quando c'è lui è sempre bene stare ad ascoltare. Finito il servizio su Benigni, in studio a fianco del direttore c'era Gian Antonio Stella, noto giornalista. Ero tentato di cambiare canale, ma ho resistito qualche secondo perchè volevo vedere cosa c'entrasse Stella con Benigni. In effetti non c'entrava niente, il direttore con un abile mossa riesce a introdurre l'argomento sulla scia del servizio sul comico. Interessante e sbalorditivo. In questo blog già avevamo accennato all'argomento, sui costi della politica, è questo articolo altro non è che una specie di continuazione, se così si può dire, anzi è solo un inizio. Stella interrogato dal direttore inizia a dinocciolare numeri su numeri, impensabili, improponibili, inarrivabili per un comune mortale, ma quasi normali, anzi come dice lui "normalità per loro", per gli addetti ai lavori, fino ad arrivare ad apoteosi di sprechi, come per esempio: lo sapevate che a Montecitorio c'è l'istruttore di tennis gratis? cioè gratis per gli onorevoli! Questi numeri e questi discorsi sono tratti dal libro inchiesta "Casta" di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella,appunto,che uscirà nelle librerie il 2 maggio e che invitiamo a dargli un'occhiata.
Di seguito un pezzo tratto dal libro, riportato su Corriere.it, riguarda i costi del solo Colle, e se vi fanno paura queste cifre, figurarsi quelli degli infiniti palazzi, benfit, servizi, auto, e quant'altro di Camera e Senato...buona indignazione!

Dai dipendenti ai giardini. I costi del Colle
Libro-inchiesta dei giornalisti del Corriere: spese cresciute del 61% in 10 anni, fermo lo «stipendio» del Presidente.
di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella.


ROMA — Giorgio Napolitano non ha mai messo i cappellini della regina Elisabetta. Dio lo benedica. Non ha un marito gaffeur come il principe Filippo che a una donna cieca col cane guida che vedeva per lei disse: «Lo sa cara che ci sono cani che mangiano per le anoressiche?». E Dio lo benedica. Preferisce i babà del caffè Gambrinus alle cakes di patate, frutta secca e pancetta affumicata. E Dio lo benedica. Sulla trasparenza, però, Dio salvi la regina. La quale ha messo on line tutti i suoi conti: tutti. Precisando quanto spende per questo e quanto spende per quello fin nei dettagli. Fino all'ultimo centesimo. Da noi no: segreto. Il bilancio del Quirinale è vietato ai cittadini. (…) O meglio, alcuni dati generici il Colle li ha dati. Per la prima volta, come se volesse farsi britannicamente carico dei nomignoli di «Sir George» e di «Lord Carrington» che si trascina da una vita, il presidente ha deciso, nel gennaio del 2007, di render note le «fondamentali scelte contenute nel bilancio interno». (…) La fitta coltre di nebbia sui costi della Presidenza, però, è stata appena scalfita. (…) Tutto pubblico, in Gran Bretagna.

Su Internet: www.royal.gov.uk/output/page3954.asp. Con 33 pagine ricche di dettagli sulle tabelle entrate-uscite dedicate alla prima voce, 54 alle residenze, 33 ai viaggi. Sei un cittadino? Hai diritto di sapere che i dipendenti a tempo indeterminato a carico della Civil List alla fine del 2005 erano 310, cioè 3 in più rispetto all'anno prima. Che la regina ha avuto regali ufficiali per 152.000 euro. Che nelle cantine reali sono stoccati vini e liquori «in ordine di annata», per un valore stimato in 608.000 euro. Che le uniformi del personale sono costate 152.000 euro e «catering e ospitalità» 1.520.000. Che sul volo di Stato numero tale, il giorno tale, in viaggio da qui a lì c'erano i passeggeri Tizio, Caio e Sempronio. La convinzione democratica che chi sta ai vertici del potere abbia il dovere (non la facoltà: il dovere) di rendere conto del pubblico denaro è talmente radicata che una tabellina indica, con nome e cognome, lo stipendio dei massimi dirigenti. Sappiamo quindi che la busta paga di Lord Chamberlain (Richard Luce fino all'11 ottobre del 2006, poi William Peel) è stata di 97.000 euro, quella del segretario particolare della regina Robin Janvrin di 253.000, quella del responsabile del Portafoglio privato Alain Reid di 276.000, quella del Maestro di Casa David Walker 191.000 euro. E da noi? Boh... (…)

Certo è che i costi, stando all'unica fonte a disposizione (la comunicazione annuale con cui il Quirinale informa il governo di aver bisogno di «tot soldi» senza spiegare nulla su come vengano spesi) hanno continuato inesorabilmente a lievitare senza che mai sia stato segnalato un taglio e senza che mai sia stata fornita una risposta alle richieste di aggiornamento dei dati conosciuti e mai smentiti. Ci sono ancora 71 alloggi a disposizione dei massimi dirigenti e dei collaboratori più stretti? I cavalli della ex Guardia del re sono ancora 60? (…) Dall'altra parte, in Inghilterra, la regina ha deciso di fornire ai cittadini non solo tutti i particolari del bilancio ma di far certificare questo bilancio dalla Kpmg. (…) Altra cultura. Un giorno di qualche anno fa, per dire, il governo inglese si accorse che la Civil List aveva calcolato un'inflazione (7,5%) più alta di quella poi effettivamente registrata, col risultato che la famiglia reale aveva ricevuto 45 milioni di euro in più. Bene: Tony Blair e il cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown, come riportarono tutti i giornali, decisero il congelamento dell'appannaggio per andare al recupero dei soldi. Invitata a «dimagrire», Elisabetta II ha preso l'impegno molto sul serio. Taglia di qua e taglia di là, per fare un solo esempio, a Buckingham Palace ci sono oggi 6 centralinisti a tempo pieno. La metà di quelli assunti dalla Asl di Frosinone nella tornata del dicembre del 2002. (…) Gli operai (falegnami, tappezzieri, orologiai...) impegnati nelle manutenzioni di Buckingham Palace sono in tutto 15, compreso il supervisore. Va da sé che la situazione finanziaria è letteralmente rifiorita. (…) Nel 1991-1992 la spesa pubblica per la Corona era di 132 milioni di euro, oggi è sotto i 57 milioni. Un taglio radicale. E il Quirinale? Negli ultimi anni, una sola voce è rimasta uguale: la busta paga del capo dello Stato. Che a partire da Enrico De Nicola, che non toccava gli 11 milioni di lire l'anno di indennità, è ancora praticamente la stessa. (…)

Intorno a lui, però, il Palazzo si è gonfiato e gonfiato e gonfiato negli anni senza che neppure Ciampi, che del risanamento dei conti pubblici e della sobrietà aveva fatto una ragione di vita riuscisse a fare argine. Eppure il nostro amatissimo Carlo Azeglio, già nel febbraio del 2001, aveva sotto gli occhi una fotografia nitida della situazione. Il rapporto del comitato che lui stesso aveva voluto subito dopo l'insediamento e guidato da Sabino Cassese. Le 49 pagine, allegati compresi, non furono mai rese note. E si capisce: le conclusioni, fra le righe, non erano lusinghiere. Nonostante i paragoni non fossero fatti con la monarchia inglese ma con la presidenza francese e quella tedesca. Al 31 agosto del 2000 il personale in servizio da noi era composto da 931 dipendenti diretti più 928 altrui avuti per «distacco», per un totale di 1.859 addetti. Tra i quali i soliti 274 corazzieri, 254 carabinieri (di cui 109 in servizio a Castelporziano!), 213 poliziotti, 77 finanzieri (64 della Tenenza di Torvajanica, che è davanti alla tenuta presidenziale sul mare sotto Ostia, e 14 della Legione Capo Posillipo), 21 vigili urbani e 16 guardie forestali, ancora a Castelporziano. Numeri sbalorditivi. Il solo gabinetto di Gaetano Gifuni era composto da 63 persone. Il servizio Tenute e Giardini da 115, fra cui 29 giardinieri (…) e 46 addetti a varie mansioni. Quanto ai famosi 15 craftsmen di Elisabetta II, artigiani vari impegnati nella manutenzione dei palazzi reali, al Quirinale erano allora 59 tra i quali 6 restauratrici al laboratorio degli arazzi, 30 operai, 6 tappezzieri, 2 orologiai, 3 ebanisti e 2 doratori. (…) Nel rapporto si sottolineava che la presidenza tedesca, dai compiti istituzionali simili, aveva dimensioni molto più contenute: 50 addetti alle tre direzioni organizzative, 100 ai servizi logistici e di supporto e 10 agli uffici degli ex presidenti. Totale: 160. Cioè 29 in meno dei soli addetti alla sicurezza di Castelporziano.

Quanto all'Eliseo, il confronto era almeno altrettanto imbarazzante: nonostante il presidente francese abbia poteri infinitamente superiori a quello italiano, aveva allora (compresi 388 militari) 923 dipendenti. La metà del Quirinale. E infatti costava pure quasi la metà: 86 milioni e mezzo di euro in valuta attuale, contro 152 e mezzo. Per non dire del confronto, umiliante, con la presidenza tedesca che sulle casse pubbliche pesava per 18 milioni e mezzo di euro: un ottavo della nostra. (…) Eppure, dopo quella denuncia interna sull'elefantiasi della struttura, non solo sono aumentati perfino i corazzieri ma il personale di ruolo è salito (…) a 1.072 persone. E ancora più marcato è stato l'aumento sul versante del «personale militare e delle forze di polizia distaccato per esigenze di sicurezza del presidente e dei compendi»: poliziotti, carabinieri e uomini di scorta vari sono 1.086. Cioè 382 in più rispetto a dieci anni fa. Con un balzo del 54%. Fatte le somme: nelle tre sedi rimaste in dotazione alla presidenza dopo la cessione alla Regione Toscana della tenuta di San Rossore, e cioè il Colle, Castelporziano e Villa Rosebery a Napoli, lavorano oggi 2.158 persone. Il doppio, come abbiamo visto, di quelle impiegate dalla corte inglese o dall'Eliseo. (…) Col risultato che il solo personale costa oltre 160 milioni di euro. Pari, grossolanamente, a una busta paga pro capite di oltre 74.000 euro. Il doppio dello stipendio di uno statale medio. E il doppio di un dipendente della regina. I numeri più ustionanti, tuttavia, sono quelli assoluti. La «macchina» del Quirinale costava nel 1997 «solo» 117 milioni di euro. Dieci anni dopo ne costa 224 (più altri 11 milioni che arrivano al Colle da «entrate proprie quali gli interessi attivi sui depositi e le ritenute previdenziali»). Un'impennata del 91%. Si dirà: c'è stata l'inflazione. Giusto. Fatta la tara, però, l'aumento netto resta del 61%. Per non dire del paragone con vent'anni fa. Sapete quanto costava la presidenza della Repubblica nel 1986? In valuta attuale meno di 73 milioni e mezzo di euro. Il che significa che in vent'anni la spesa reale, depurata dall'inflazione, è triplicata. Mentre lassù in Gran Bretagna veniva più che dimezzata. Col risultato che oggi Buckingham Palace costa un quarto del Quirinale.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

I mangiapane a tradimento purtroppo vivono con il nostro consenso, non so se la soluzione sia quella di non andare a votare, ma potrebbe essere un ottimo segnale.

Anonimo ha detto...

Complimenti ragazzi siete stati scelti da libero per il vostro post!!!

liberoblog.libero.it/politica/bl6830.phtml

Osteria dei Satiri ha detto...

grazie l'avevamo visto.ma come funziona??
ciao

Anonimo ha detto...

BASTA PRIVILEGI AI PARLAMENTARI,FIRMATE LA PETIZIONE: http://www.petitiononline.com/GuadPar2/petition.html

Anonimo ha detto...

Come prima cosa,poichè è la prima volta che visito il blog,su invito di uno dei "fondatori",faccio un commento.
Lo trovo impegnato ma non pedante!
Un complimento speciale spetta a Valeria,per i profili!
Sei riuscita in poche righe a dire molto sulla personalità dei ragazzi, e ad ogni frase traspare il tuo affetto.
Cmq,riguardo all'argomento,come prima cosa tutto l'articolo a quest'ora e (aggiungo)col mal di testa che mi ritrovo,risulta un pò pesante da leggere!Sorry!
Ovviamente nulla da dire sulle dissipazioni politiche,penso noi comuni cittadini ci troviamo tutti daccordo,ma allo stesso tempo passivi e rassegnati.
...vi ho inserito tra i preferiti...alla prossima visita cercherò di lasciare un commento più "pensato"..
***Carla***

Anonimo ha detto...

x carla: noto che hai subito seguito il consiglio dell'oste e hai scritto un commento(a differenza di qualcuno,a te molto vicino, che perora ha troppi pensieri per la testa),cmq,grazie per il complimento.Per il post ti consiglio di leggerlo a più riprese e senza il mal di testa!!

Osteria dei Satiri ha detto...

ma è una cosa entre-vous??

ciao valeria, chi ti ci porta in sicilia!?
cmq Carla leggi il post, non preoccuparti il mal di testa ti verrà ugualmente!

sulle descrizioni ho qualcosa di obiettare!!(vero va?)
ciao max

Osteria dei Satiri ha detto...

Grazie della visita Carla, speriamo di vederti spesso da queste parti, sarai sempre la benvenuta!!!

x Valeria: secondo me sei "snupa la pupa"

ciao Calogero

Anonimo ha detto...

x calogero:hai proprio ragione,sono tutta snupa la pupa!!

x massi:in sicilia mi ci ha portato il treno e poi proprio tu non puoi parlare visto che discuti sempre con giuseppe di "cose vostre" e infine vorrei farti notare che nessuno ha avuto da ridire sui profili,tranne tu!!ciao ciao,ah,ma non dovevi scendere??

Anonimo ha detto...

Il bello che questi politici vengono eletti da noi e quando si trovano in carica col cavolo che si ricordano dei cittadini pensnao unicamente ai loro interessi

Anonimo ha detto...

Ieri sera su matrix c'è stato un dibattito sullo stesso argomento per la presentazione del libro.

Posso fare riferimento al Vs. post evidenziandolo sul mio blog?

Siete stati molto esaustivi

Complimenti

Cristina

Osteria dei Satiri ha detto...

certo...
fa come meglio credi,
nessun problema. grazie.
ciao max

Anonimo ha detto...

Interesting to know.