frase del momento:

voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida

(Afterhours - Voglio una pelle splendida)

giovedì 19 aprile 2007

La libertà che uccide…16/04/2007 Virginia tech.



Si sveglia incredula l’America, con in bocca un sapore amaro. Sapore, ancora, di sconfitta. La patria della libertà ha fallito ancora una volta. Perché non è vero che la libertà di fare tutto rende l’uomo libero, e si deve sempre fare i conti con problemi ben più grossi. Come la mente umana, inesplorata e ancora non pienamente capita, con i suoi meccanismi strani, che un giorno funzionano perfettamente e un altro vanno in tilt.
“La libertà di ognuno finisce quando comincia la libertà degli altri…”
Ma come fa l’uomo, il singolo, in condizioni di precarietà mentali a comprendere fino a che punto può essere “libero”? Fino a che punto non lede la libertà degli altri e non solo quella? A volte (o quasi sempre) non può ed è proprio qui che le istituzioni dovrebbero concentrare le loro energie, fare quello per cui sono state concepite. Ma in un paese dove le armi vengono vendute liberamente, come il pane, non c’è da meravigliarsi. Queste cose dovrebbero essere in preventivo. Come per esempio quando vengono messe in commercio auto che arrivano a 300 all’ora, uno la compra ed è prevedibile che prima o poi cercherà di capire se ha speso bene i suoi soldi. Così vale per le armi, uno le compra perché mette in preventivo di usarle, è il concetto di utilità, se mi serve la compro altrimenti niente. Ma ci si meraviglia sempre se poi succedono incidenti a velocità assurde e sparatorie stile far west. In un paese “civile” dovrebbe essere lo Stato a garantire la sicurezza e non permettere che ognuno si faccia giustizia da sé. Altrimenti lo Stato non avrebbe senso.
Oltretutto la tragedia poteva essere evitata da quanto si legge nei giornali, poiché tra i primi colpi di arma da fuoco e i successivi sono passate ben due ore. Ma la sicurezza del Virginia Tech ha minimizzato l’accaduto: “Sapevamo che c’era stata una sparatoria, ma pensavamo che fosse un incidente limitato” si è difeso il rettore, spiegando l’assenza di misure più urgenti. Si è trattato insomma, di un fatale errore di valutazione. Certo si pensava che fossero solo due spari normali, cosa volete che siano! Morale: altre trenta vite che potevano essere salvate.
E pensare che questo, tutto questo, era già successo nel ’99 (l’uomo non dovrebbe imparare dai suoi errori?) ancora viva nel ricordo di molte famiglie americane, la tragedia del Colombine.
Stavolta forse, non ci sarà un altro Marilyn Manson a cui dare la colpa. E, finalmente, le istituzioni dovranno fare i conti con tutto questo. Poiché le famiglie lo vogliono, stanche, amareggiate, poiché anche i giornali si sono finalmente indignati.
Al Congresso molto probabilmente la questione “libera circolazione delle armi” si infiammerà e si dice verrà proposta una legge che restringa il porto d’armi.
Ma il nostro W. è contrario…(eh eh...la “famiglia” prima di tutto!)

16 commenti:

Anonimo ha detto...

L'America si è svegliata incredula non perchè si poneva il problema se fosse giusto o meno la libera circolazione delle armi.
Certi fatti di cronaca lasciano senza parole, sia che avvengano in America, sia che accadano in un Paese civile (lo dico con sarcasmo, ovvio) come l'Italia do ve invece le armi non circolerebbero liberamente.....
I "se" e i "ma" non servono affatto...purtroppo è andata cosi'ed è successo in America, ma sarebbe potuto succedere altrove, ovunque....di fronte a questi inquietanti fatti di cronaca non ci sono nè stelle e strisce nè tricolore, nè rosso nè nero, nè destra nè sinOstra (non mi riesce mai di scriverlo bene!!!!!!)

Anonimo ha detto...

Non credo che il problema si nasconda dietro il nome America o Italia,Inghilterra....è vero,certe cose possono accadere ovunque,ma non si può di certo negare che alcune parti del mondo siano affette da maggiori(in quantità e in "qualità")malattie omicide e non si può di certo negare che la circolazione facile delle armi sia un fattore direttamente correlato a tali malattie!!

Anonimo ha detto...

x daniela:
....ormai proprio sbarazzina!!

Anonimo ha detto...

Non credo che la non libera circolazione delle armi sia un deterrente....è vero che ci sono luoghi più o meno a rischio, ma non penso possa dipendere da questo.
Se si restringe il campo alla nostra penisola, è chiaro che la Campania possa considerarsi terra ostica per viverci rispetto al Piemonte......ma sono altri i fattori che portano a tale considerazione: povertà , ignoranza, dispersione scolastica...................
I gesti folli, mi ripeto, non hanno colori, nè schieramenti politici o riferimenti geografici.
Per Valeria
I panni sporchi si lavano in casa.....!!!!!!!!!!!!

Porcelain ha detto...

Un altro aspetto su cui riflettere è quello di considerare che ormai siamo nell'era post-11-Settembre e la tanto decantata sicurezza si rileva una chimera.
Se un "semplice" squilibrato può entrare in un'università (luogo chiaramente a rischio) e fare una "piccola" strage, cosa potrebbero fare le organizzazioni terroristiche!

Porcelain

Osteria dei Satiri ha detto...

beh,non penso che l'11 settembre in questa strage c'entri qualcosa, come non c'entrava niente per quella della Columbine, sicuramente un certo clima di terrore e disagio è stato creato, ma la sicurezza,in un certo senso,doveva aumentare.
qui il problema fondamentale è la libera circolazione delle armi, il fatto che qualsiasi individuo può crearsi il suo arsenale privato e farsi giustizia da solo,la sua giustizia. ora è venuto fuori anche il fatto che questo personaggio, era già stato visitato e in lui si erano riscontrati dei disturbi psichici...ma questo non ha vietato a lui di poter comprare delle armi. insomma c'erano tutte le basi per poter evitare questa strage, anche quando era già in corso, ma si è cercati di minimizzare l'accaduto...
ciao max

Anonimo ha detto...

daniela dici:
L'America si è svegliata incredula non perchè si poneva il problema se fosse giusto o meno la libera circolazione delle armi.

L'America non si è svegliata incredula a mio parere, ma scioccata. Non incredula, non è la prima (nè sarà l'ultima) volta che succede.

dici anche: i "se" e i "ma" non servono affatto.

Altrochè se servono!! E' logico che se restringo al massimo la vendita delle armi, di conseguenza limito al massimo avvenimenti del genere.
Se non ho un'arma da fuoco a portata di mano, e se per averne una devo spendere migliaia di dollari al mercato nero, diciamo che per organizzare la mia strage potrò utilizzare dispositivi meno potenti, tipo coltelli o martelli, e farò senz'ombra di dubbio meno morti.


altresì dici: di fronte a questi inquietanti fatti di cronaca non ci sono nè stelle e strisce nè tricolore, nè rosso nè nero...

Allora come mi spieghi che in Italia (giusto per esempio) stragi di questo tipo non ne sono mai successe?

In un altro commento aggiungi:
Se si restringe il campo alla nostra penisola, è chiaro che la Campania possa considerarsi terra ostica per viverci rispetto al Piemonte.

Sotto quali punti di vista?

Insomma: la tua analisi mi pare superficiale.

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per Valeria: parli di malattie omicide. Come se l'omicida sia di per sè un malato di mente. Ma ciò non è sempre vero.

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porcelain: le università sono dei luoghi CHIARAMENTE a rischio??
E da quando in qua? :-/

...

Anonimo ha detto...

Accetto volentieri e di buon grado la tua replica....ma perchè ti vergogni a dirci chi sei???

Anonimo ha detto...

Grazie per aver compreso che si trattava di rilievi critici ma costruttivi, ragion per cui, se ti va di replicare, sarebbe bello dialogarci sopra!

Per la questione anonimato (aridaje!) guarda che chiamo la tua amica Valeria che la pensa come me e che è pronta a difendermi! :-P

Anonimo ha detto...

Valeria non è una mia amica, ma molto di più!
Per quanto concerne il diritto di replica, magari su un altro argomento mi scervellerò volentieri....su questo ho già argomentato abbastanza, ma ritorno sempre al punto di partenza!Probabilmente le mie parole non sono riuscite ad esternare il mio pensiero....che, non lo nego, è abbastanza intrecciato, ma pronto a qualsiasi critica o commento!!
Alla prossima.

Porcelain ha detto...

@Max: ho citato l'11 Settembre perché da quella data la questione sicurezza è balzata agli occhi di tutti e tutti si sono impegnati (a parole) a garantirla. Ma poi vediamo che accadono queste cose, tranquillamente evitabili se tutti seguissero il semplice buon senso riportato in questo post.

@Anonimo:
si tratta di obiettivi chiaramente a rischio perché, innanzitutto, sono frequentati da tantissime persone e poi perché sono un simbolo della cultura del paese in cui si trovano!

Porcelain

Anonimo ha detto...

@porcelain:
sono obiettivi a rischio perchè sono frequentati da tantissime persone e poi perché sono un simbolo della cultura del paese in cui si trovano!
--
Secondo me è assurdo ritenere l'università come un luogo "a rischio".
Secondo la tua definizione quasi tutti i luoghi sono a rischio :-S
Ma poi che c'entra il parlare di "simboli"? Qui non si discute di luoghi simbolo da abbattere per azioni terroristiche, si parla di un povero pazzo che ha aperto il fuoco dentro un'università.Il suo non è stato un gesto "simbolico".


...

Osteria dei Satiri ha detto...

beh qualcosa di simbolo nella testa dell'assassino c'era visto il messaggio che ha lasciato e visto i suoi riferimenti a Gesù Cristo...
sembrava una specie di Kevin Spacey in Seven...

Anonimo ha detto...

Ma lui ce l'aveva coi figli di papà ricchi che frequentavano il campus.
Cioè in questo caso il simbolo non è l'università, ma semmai egli stesso che si arma e che per punizione "divina" (sic) uccide i peccatori.
L'università è il luogo casuale dove la sua follia si è concretizzata.

...

Anonimo ha detto...

Complimenti per il vostro blog ragazzi.

Anonimo ha detto...

Cari lettori, anonimi o no, carissimi osterini secondo me avete tutti ragione....
...e che si fa in questi casi?....
....niente prenderne solo atto.
Comunque la mettiate la repressione e la proibizione delle armi piuttosto che di altre cose che fanno male all'uomo, droga alcool ......e ci...mettiamo pure sesso e rock roll, non sono state e non saranno mai misure misure sufficientemente adeguate e funzionali all'obiettivo di eliminare la morte o il male nel mondo, come non lo sono neanche le politiche o le misure di segno opposto.
Come direbbe il famoso Catalano, ci vuole un pò dell'una e un un pò dell'altra, forse un poco meno dell'una e un pò di più dell'altra.
E Chi è di sinOstra (anche a me non viene bene....chissa) sa che significa, neanche a spiegarlo, offenderei e non voglio.
Cchi è destrino,invece, non capisce anzi protende per un controbilanciemento delle misure.....al contrario, e vaglielo a spiegare che l'ordine costituito, o stabilito per legge non sempre produce effetti positivi nell'ordine sociale.....
E vi chiederete come la penso io.......
Beh, semplice,.... io sono uno di sinistra che guarda e sa finalmente guardare anche a destra.....della serie "NON TUTTI MALI VENGONO PER NUOCERE"
Ho scritto di botto, e scusate
se ho pigiato tasti sensibili.......ahahahah